Papa
Clemente VII (1523–34) era fiorentino chiamato Giulio de' Medici, nato
nel 1475 e successore di Adriano VI. Era il nipote di Lorenzo de' Medici
ed era primo cugino di Papa Leone X. Nel 1513 divenne cardinale e
come arcivescovo di Firenze si distinse come un riformatore. Era
sostenitore e consulente di Adriano nei suoi tentativi di riformare la
chiesa. Come papa, fu inflessibile contro il Luteranesimo causandone la
frattura da Roma. Clemente si alleò con Francesco I di Francia nella Lega
di Cognac (1526). Come risultato della sua ostilità all'imperatore, le
truppe imperiali attaccarono Roma nel 1527, saccheggiarono la città e
tennero il papa prigioniero per dei mesi: alla fine Clemente VII fu
costretto a capitolare e dovette scendere a patti con l'Imperatore. Alla
fine (1529) la pace fu realizzata e Clemente VII incoronò Carlo V
imperatore. Approssimativamente nel 1527 cominciavano i primi dissidi con
la chiesa d'Inghilterra e il rifiuto dello scioglimento del matrimonio di
Enrico VIII da Caterina d'Aragona provocò lo scisma. Clemente VII
fu un grande mecenate: sviluppò la Biblioteca Vaticana, continuò la
costruzione della Basilica
di San Pietro e portò a termine i lavori del Cortile di San
Damaso e di Villa Madama. Affidò a Michelangelo
il compito di affrescare la Cappella
Sistina con il Giudizio Universale e ne seguì personalmente i lavori.
Il suo successore fu Paolo III.
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